Rivisitare la storia dell’Isola di Pasqua: un cambiamento guidato dal clima, non un ecocidio

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Per secoli, l’Isola di Pasqua (Rapa Nui) è stata descritta come un ammonimento sul collasso sociale causato dalla distruzione ambientale – un “ecocidio” in cui una civiltà ha abbattuto le sue foreste e ne ha subito le conseguenze. Tuttavia, un nuovo studio pubblicato su Communications Earth & Environment mette in discussione questa narrativa di lunga data, rivelando un quadro più complesso modellato dalla siccità prolungata. I ricercatori del Lamont-Doherty Earth Observatory hanno scoperto la prova più evidente che un periodo secolare di precipitazioni ridotte, iniziato intorno al 1550, ha profondamente alterato la vita sull’isola.

Comprendere la documentazione sui sedimenti: ricostruire le precipitazioni del passato

Il gruppo di ricerca, guidato da Redmond Stein, ha analizzato campioni di sedimenti raccolti da Rano Aroi, una zona umida ad alta quota, e Rano Kao, un lago vulcanico. Esaminando la composizione isotopica dell’idrogeno delle cere delle foglie delle piante all’interno di questi sedimenti, gli scienziati sono stati in grado di ricostruire un record di 800 anni di tendenze delle precipitazioni. Questo approccio si sta rivelando più affidabile rispetto ai metodi precedenti, che spesso rispondono a una gamma complessa di fattori oltre alle sole precipitazioni. L’analisi della cera fogliare offre una misurazione più diretta dell’aridità locale.

Siccità e cambiamento sociale: una relazione complessa

I risultati dello studio mostrano una diminuzione significativa e prolungata delle precipitazioni a partire dalla metà del XVI secolo. I ricercatori stimano che le precipitazioni siano diminuite di circa 600-800 mm all’anno rispetto ai secoli precedenti. È importante sottolineare che questo cambiamento climatico ha coinciso con notevoli cambiamenti nella società Rapanui, tra cui:

  • Un calo nella costruzione di piattaforme cerimoniali ahu.
  • L’emergere del lago Rano Kao come sito rituale significativo.
  • L’ascesa di “Tangata Manu”, una nuova gerarchia sociale basata sulla competizione atletica piuttosto che sul lignaggio ancestrale rappresentato dalle iconiche statue moai.

Sebbene sia difficile collegare in modo definitivo questi eventi, i tempi suggeriscono fortemente una connessione tra stress climatico e trasformazione sociale.

Sfidare la narrativa dell’”ecocidio”.

La tradizionale narrazione dell’”ecocidio” dipinge il quadro di una civiltà che ha distrutto il proprio ambiente, portando a conflitti sociali e al declino della popolazione. Sebbene la deforestazione sia avvenuta a Rapa Nui, prove crescenti suggeriscono una storia più sfumata. Questo nuovo studio, insieme ad altri, suggerisce che la siccità prolungata ha svolto un ruolo cruciale nel modellare la traiettoria dell’isola. I ricercatori sottolineano che le loro scoperte non ignorano l’impatto della deforestazione, ma piuttosto forniscono un contesto essenziale per comprendere la storia di Rapanui.

Lezioni per oggi: resilienza e prospettive locali

I risultati dello studio evidenziano la resilienza delle comunità di Rapanui di fronte a importanti sfide climatiche. I ricercatori mettono in guardia dall’usare la storia dell’Isola di Pasqua come una parabola semplicistica del moderno consumo eccessivo, sostenendo invece un allontanamento da quella narrazione. Sottolineano l’importanza di ascoltare le voci delle persone di Rapa Nui e di altre isole del Pacifico che stanno attualmente sperimentando gli effetti del cambiamento climatico, riconoscendo le loro intuizioni come preziose per affrontare i problemi di oggi.

Guardando al futuro: approfondimenti sulle dinamiche atmosferiche

Il gruppo di ricerca ha una documentazione dei sedimenti molto più lunga di Rano Aroi, che copre un arco di 50.000 anni, che intendono utilizzare per comprendere meglio come la circolazione atmosferica nel Pacifico sud-orientale risponde ai cambiamenti climatici su scale temporali più lunghe. Situata nel remoto Pacifico sud-orientale, Rapa Nui è una fonte unica di sedimenti terrestri, che offre indizi vitali sulle dinamiche atmosferiche del passato, processi non ben compresi e spesso scarsamente rappresentati nei modelli climatici.

In definitiva, questo studio sottolinea che la storia dell’Isola di Pasqua è molto più complessa di quanto suggerisca la tradizionale narrazione dell’”ecocidio” e offre preziose lezioni sulla resilienza e sull’importanza di considerare le prospettive locali di fronte al cambiamento climatico.